Il coraggio di ripartire mettendosi in gioco. Intervista all’imprenditore Giuseppe Bonavolontà

giuseppe bonavolontà

Agenda, penna e macchina fotografica: tutto ciò che serve per restituire l’esperienza dell’incontro di oggi.

Siamo a Marigliano, in provincia di Napoli e ad attendermi è Giuseppe Bonavolontà.

Ma chi è Giuseppe?

È un giovane imprenditore con una consolidata esperienza nel settore delle commodity. Fondatore nonché leader di Bready, un’azienda impegnata nella vendita di servizi a piccole e medie imprese, che oggi, a distanza di cinque anni dalla sua costituzione, conta un nutrito gruppo di collaboratori e imprese satelliti.

Ho deciso di incontrare lui perché incarna perfettamente lo spirito di cui il nostro paese ha bisogno per risollevarsi nella ormai imminente era post-Covid. Coraggio, responsabilità e scelte controtendenza sono le caratteristiche che contraddistinguono il padrone di casa.

Lo incontriamo oggi perché la sua esperienza sta per arricchirsi ulteriormente, dato che concorrerà alle prossime elezioni amministrative per la carica di consigliere comunale nelle fila del PD. Incuriosito dalle motivazioni che lo spingono verso tale scelta, lo raggiungo in azienda.

Mi accoglie nel suo ufficio, con espressione cordiale e genuino entusiasmo ma ha l’occhio di chi sa il fatto suo.

Superati i convenevoli, comincio subito a soddisfare la mia curiosità

Bready è un’azienda che si occupa principalmente di servizi. Parlami un po’ della storia dell’azienda.

Bready nasce cinque anni fa dalla mia idea di creare un’opportunità di lavoro per i giovani di Marigliano. Venivo da un’esperienza di lavoro a Roma che mi aveva fornito la motivazione e tutto quello che pensavo fosse necessario per realizzare il mio progetto di impresa.

Da quello che pensavo a quello che poi mi si presentò davanti, la differenza fu sostanziale ma, per fortuna, non mancò il sostegno della famiglia, degli amici e dei miei concittadini che accolsero bene il mio progetto.

Superate le difficoltà iniziali, è cominciata la fase di crescita che va tutt’ora avanti. Oggi posso contare su una squadra solida e un numero considerevole di collaboratori che hanno a cuore il mio progetto e la salute dell’azienda.

Durante il lockdown abbiamo assistito al collasso di quella parte di mercato che fa capo alle piccole e medie imprese. Il vacillamento dell’indotto ha ovviamente coinvolto anche il vostro settore. Qual è secondo te la ricetta giusta per ripartire?

Non credo esista una ricetta giusta, credo piuttosto che sia importante fare la propria parte in maniera coraggiosa. In un momento come questo è necessario investire nell’ innovazione del proprio profilo commerciale. È abbastanza chiaro che un momento di crisi così profondo è andato a modificare le abitudini dei singoli e delle aziende, pensiamo ad esempio a quante cose abbiamo acquistato online perché fisicamente era impossibile e pensiamo a quante persone hanno conosciuto questo nuovo modo di acquistare.

Le aziende che hanno vinto questa prima parte della crisi sono quelle aziende che hanno saputo organizzare in tempi brevissimi un mercato digitale, investendo in strutture, in accordi con aziende di spedizioni e tutto quello che ruota intorno al mercato online.

È stato così ad ogni livello: dalla pubblicazione su facebook delle foto del pescato del giorno da parte della pescheria di quartiere, all’e-commerce delle grosse catene di elettrodomestici.

È su questo piano che deve battere l’innovazione: sull’operatività e sulla versatilità del proprio modello di business. Creare servizi che vadano a soddisfare le richieste di mercato. Sono certo che sulla lunga distanza resisterà chi avrà investito.

Hai deciso di essere lungimirante, oltre che coraggioso.

Appunto, l’ho appena detto: è sulla lunga distanza che il coraggio viene premiato.

Cosa ne pensano i tuoi collaboratori?

I ragazzi vengono coinvolti in ogni scelta e il loro parere è fondamentale. Il gruppo è compatto e condivide le mie idee. Ci siamo consultati tante volte durante il lockdown sul da farsi e, al ritorno in sede, avevano un entusiasmo di ripartire assolutamente esaltante.

Il nuovo progetto che abbiamo in cantiere, ma su cui al momento non posso rivelare nulla perché ancora in fase di studio, dà ampio respiro al nostro progetto di crescita.

Guarderemo ad un aspetto diverso del mercato dei servizi, recitando un ruolo da protagonisti. Avremo bisogno di strutturare un discorso di ricerca e sviluppo e ovviamente questo comporterà necessariamente una trasformazione dell’organico con assegnazione di nuovi ruoli e ampliamento. Offriremo nuove opportunità a chi ha voglia di sposare il nostro progetto.

Tutto questo chiaramente ha infuso entusiasmo nell’ambiente.

Hai presentato la tua candidatura a consigliere per le prossime elezioni amministrative a Marigliano. Come è nata questa idea e, soprattutto in caso di successo, come hai pensato di gestire l’impegno civico unitamente a quello imprenditoriale in vista di un progetto così ambizioso?

Non sarà difficile perché le due cose saranno strettamente correlate. I due progetti si fondono sullo stesso principio che è quello di creare opportunità per la mia città.

In un’ottica puramente politica, il mio appoggio a sostegno della coalizione con cui mi presento ai seggi sarà pieno. Alla chiamata del candidato sindaco Giuseppe Jossa, non ho saputo resistere, perché il programma proposto pone l’accento su argomenti che da troppo tempo vengono trascurati qui a Marigliano e che devono assolutamente diventare prioritari.

Banalmente verranno incentivati tutti quei comportamenti che apportano benessere al paese: incentiveremo le attività commerciali che hanno una situazione debitoria limpida o che vorranno mettersi in regola, verranno coinvolti i lavoratori dipendenti e i giovani. Bisogna impegnarsi per realizzare spazi da dedicare ai progetti di integrazione ed aggregazione, alla riqualificazione dell’urbanistica e al completamento di progetti volti alla tutela dell’ambiente.

Questi progetti verranno creati innanzitutto attraverso la diminuzione della pressione fiscale ed allo scopo sarà necessario impegnarsi a scoraggiare le condotte che provocano ricadute economicamente negative sull’intera comunità, una su tutte l’evasione fiscale ma anche l’oltraggio al territorio e lo smaltimento illegale dei rifiuti. Insomma, sarà una lotta aperta contro chi disprezza le norme basilari del vivere civile.

Faremo tutto ciò che serve affinchè Marigliano possa diventare un luogo in cui voler restare e non evadere. Ci sarà ovviamente bisogno di scendere in strada e operare sul territorio in maniera concreta, affiancando chi necessita di supporto. Allo scopo saranno coinvolti operatori qualificati e soprattutto si porrà l’accento sulla solidarietà alle famiglie in difficoltà perché la nostra idea di politica è aggregazione, non c’è intenzione di lasciare dietro nessuno.

Ovviamente è inutile dire che, anche se frutto della stessa spinta, politica e impresa correranno nella stessa direzione ma su binari paralleli che mai e poi mai dovranno intersecarsi.

Concludendo: perché i cittadini di Marigliano dovrebbero votarti?

Più che votare, chiedo ai Mariglianesi di supportare il nostro progetto perché credo che sia il progetto di tutti e perché è sostenuto da persone la cui serietà e professionalità è ben nota.

Lungi da me voler peccare di presunzione ma chi mi conosce sa bene che ci metto sempre la faccia ogni volta che decido di mettermi in gioco, l’ho fatto cinque anni fa con Bready e sono pronto a farlo oggi per la città che amo.

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