La Fotogenia e i Suoi Aspetti Sociali: Oltre l’Apparenza dell’Immagine

Fotogenia | GMPhotoagency

“No dai, non scattarmi foto che non sono fotogenic*”. Ho messo l’asterisco non per una questione di inclusività dato dal politicamente corretto, ma proprio perchè ci sentiamo dire questa frase sia da uomini che da donne. In una società che vive e/o sopravvive in funzione dell’immagine e dell’accettazione di sè stessi sui social, questa frase perde decisamente effetto, considerando che tra stories, selfie, reels e tik tok, ci si sente raccontare ancora questa tiritera. O perlomeno, se la raccontano ancora.

Partiamo dall’inizio

La fotogenia, termine che deriva dalla combinazione di “foto” e “genia”, rappresenta la capacità di una persona di apparire attraente in fotografia. Al di là della mera estetica visiva, la fotogenia è diventata un elemento cruciale nella società contemporanea, influenzando non solo la percezione individuale, ma anche il modo in cui interagiamo socialmente.

In un’era in cui l’immagine personale è spesso veicolo di identità, la fotogenia può avere profonde implicazioni sociali. Le piattaforme di social media, come Instagram, Facebook e Tik Tok (tra i tanti) pongono un’enfasi crescente sull’aspetto visivo, spingendo le persone a cercare di essere fotogeniche per ottenere approvazione e visibilità online. Ciò può generare pressioni psicologiche, portando molte persone a confrontarsi costantemente con standard estetici irrealistici.

Parallelamente, la fotogenia può anche giocare un ruolo nella percezione sociale offline. Gli individui fotogenici possono spesso beneficiare di un’immagine positiva nelle interazioni di tutti i giorni, creando un ciclo di auto-approvazione e accettazione sociale. Questo fenomeno solleva interrogativi sul reale valore della bellezza in termini di competenze personali e qualità umane.

È essenziale considerare la fotogenia come un aspetto della nostra società che, sebbene influenzi le dinamiche sociali, non dovrebbe determinare il nostro valore come individui. Promuovere la diversità e l’accettazione delle differenze è fondamentale per superare gli stereotipi legati all’aspetto esteriore e favorire un ambiente sociale più inclusivo.

Molte volte mi sono trovato a fotografare persone che inizialmente erano scettiche sul risultato nella funzione stessa di non considerarsi fotogenici. Al di là della terminologia, io ho sempre creduto e fatto mio come concetto questa frase in particolare:

Si diventa fotogenici quando si ha voglia di dare.” 

Maurice Bejart

La reputo una bellissima frase innanzitutto ma ancor di più un concetto fondamentale perchè è così e la dimostrazione poi della persona ritratta che alla fine della sessione fotografica si rende consapevole della sua bellezza, nella misura che si è “data”, concessa dal punto di vista sensoriale, emozionale, psicologico. Se ci rilassa e ci si lascia ritrarre e raccontare per ciò che si è, si è sempre fotogenici ma cosa importante, lo siamo tutti.

Se dovessi considerare questa frase su me stesso, per esempio io ho ancora problemi con il riprendermi in video, raccontare il mio lavoro in video utilizzando le piattaforme social già citate. E mi rendo conto che sia un controsenso, ma lì non è questione di fotogenia, ma proprio nel non piacersi in video, nel bloccarmi cercando di veicolare il mio messaggio. Posso essere anche io fotogenico (pensate un po’) ma devo ancora superare lo scoglio del riprendermi in video. Ma ce la farò 😉

In conclusione, la fotogenia non dovrebbe essere vista come un metro di misura esclusivo per il nostro valore personale. La vera bellezza risiede nella diversità e nelle qualità intrinseche di ciascun individuo. Riconoscere la complessità dell’essere umano al di là dell’apparenza è il primo passo per costruire una società più autentica e inclusiva.